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IL
MATRIMONIO TRA SICUREZZA STRADALE E URBANISTICA. Una visione nuova sull’importanza
delle Strade Locali
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(di Aida Berkovitz - da Public Roads Settembre-Ottobre 2001) |
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In questo articolo recente su Public Roads, un ingegnere, funzionaria dell’Amministrazione americana, annuncia un punto di vista innovativo in tema di sicurezza, molto vicino al punto di vista espresso nella nuova legge urbanistica della Regione Emilia-Romagna, la L.R. 20/2000 - La sicurezza stradale deve diventare uno dei criteri progettuale dei piani urbanistici, e deve esserci un coordinamento tra pianificazione urbanistica e dei trasporti. Ulteriore criterio innovativo: occorre progettare la sicurezza a partire dagli utenti più deboli della strada, pedoni, ciclisti, anziani, bambini, disabili. Progettare per la loro sicurezza significa migliorare la sicurezza per tutti. Ed è proprio sulle strade locali e nei quartieri che potranno essere realizzati i miglioramenti più consistenti dei livelli nazionali di sicurezza. .
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. | IL MATRIMONIO TRA SICUREZZA
STRADALE E URBANISTICA. UNA VISIONE NUOVA SULL'IMPORTANZA DELLE STRADELOCALI
di Aida Berkovitz, Public Roads, Settembre Ottobre 2001 (traduzione e adattamento italiano di G. Di Giampietro, www.webstrade.it 5/2002) Con l’approvazione nel 1998, della Legge Americana
sull’Equità dei Trasporti per il 21° Secolo (TEA-21),
il Congresso per la prima volta ha richiesto agli Stati e agli Enti di
pianificazione metropolitana (gli MPO) di inserire la sicurezza stradale
e la sicurezza personale come criteri progettuali nelle proprie pratiche
e procedure di pianificazione. Tuttavia, poiché nel testo del TEA-21
non c’è una precisa indicazione che spieghi il ruolo che la
sicurezza deve avere nel processo di pianificazione, la Federal Highway
Administration (FHWA l’ente di gestione delle strade), e la Federal
Transit Administration (FTA, l’ente di gestione del trasporto pubblico)
sono stati chiamati a decidere come ciò si sarebbe dovuto
concretizzare e che indirizzo avrebbero dovuto prendere gli Stati e gli
MPO.
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. | Queste strade costituiscono il 76 % dell’estensione
della rete stradale pubblica negli Stati Uniti, e il 53 % della
percorrenza in termini di veicoli-miglia, e il 63 % degli incidenti
stradali nel 1999. Esse sono principalmente sotto la responsabilità
di Province (Contee), Città e Comuni, e sono i posti in cui probabilmente
si dovranno ottenere i miglioramenti di sicurezza più consistenti
nel lungo periodo.
Il nostro punto di vista sulla sicurezza stradale
nel lungo periodo può richiedere qualche aggiornamento. Dal momento
che le nostre strade ed i nostri veicoli diventano sempre più sicuri,
abbiamo bisogno di reindirizzare i nostri obiettivi, per ottenere ulteriori
miglioramenti nella sicurezza sulle strade. Poiché il comportamento
dei guidatori è abbastanza difficile da cambiare, abbiamo bisogno
di sviluppare metodi per condizionare i guidatori ad adottare quei
cambiamenti di comportamento che migliorano la sicurezza
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. | . | Definizioni di sicurezza | |||
![]() Figura 1 — Estensione delle strade pubbliche americane per tipo di proprietà, 1999 (in 1000 miglia). Legenda: Rurali/urbane. 1.Strade statali, 2. provinciali (contee), 3. comunali, 4.altre, 5.federali Fonte: Highway Statistics 1999. |
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Sicurezza stradale è un termine vago. E’ difficile definirlo senza riferimento ad uno specifico contesto. La sicurezza è “come la maternità o la torta di mele” – universalmente riconosciuta come una cosa buona – Tuttavia, ogni professione che ha a che fare con l’argomento la definisce in maniera differente. Anche all’interno della comunità dei trasporti di superficie, la definizione è differente, a seconda che si tratti di ingegneri progettisti di strade, di ferrovie, del trasporto pubblico, o di altri professionisti delle sicurezza stradale. E la gente comune può anche definirla in maniera leggermente diversa da quella data dai professionisti. Gli ingegneri progettisti di strade definiscono
la sicurezza come l’eliminazione delle cause degli incidenti e/o la riduzione
della gravità degli incidenti stessi, come conseguenza, le contromisure
di sicurezza che essi impiegheranno saranno centrate sulla strada, come
l’allargamento delle banchine, liberare da ostacoli i bordi della strada,
l’eliminazione delle curve strette.
E ciò ha anche altre conseguenze sulla sicurezza
e la salute. L’obesità infantile è aumentata
del 14 % negli ultimi dieci anni, essenzialmente a causa della mancanza
di attività fisica. I bambini che sono portati tutti i giorni in
macchina a scuola perdono l’opportunità di apprendere dall’ambiente
del proprio quartiere, e di praticare le abilità richieste per valutare
gli intervalli di traffico e le velocità – abilità necessarie
per attraversare le strade con sicurezza. Degli studi hanno dimostrato
che questo tipo di apprendimento può essere importante anche per
lo sviluppo neurologico del bambino.
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. | . | Sviluppare una visione globale della sicurezza stradale | |||
![]() Figura 2 — Veicoli – miglia percorsi nel 1999 Legenda: Rurali/urbane. 1.Autostrade e strade principali, 2. "strade locali" |
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Ciascuna di queste definizioni deve essere inserita in una visione complessiva della sicurezza stradale. Ognuna di esse fornisce una uguale contributo alla più ampia immagine della sicurezza stradale, e deve essere considerata dai responsabili della pianificazione urbana e regionale. I pianificatori hanno anche bisogno di strumenti nuovi che possano dimostrare i benefici generali di sicurezza, e non solo di strumenti che misurano la riduzione del numero e del tasso degli incidenti. I pianificatori degli enti locali e nazionali devono considerare anche un altro versante della sicurezza: essi debbono contribuire agli sforzi per incrementare l’uso della bicicletta e della marcia a piedi come mezzi di trasporto, e ridurre il numero di incidenti che coinvolgono pedoni e ciclisti. Il National Bicycling and Walking Study, il Rapporto nazionale sulla mobilità pedonale e ciclistica, pubblicato dal Department of Transportation (DOT) nel 1994, raccomandava due obiettivi a livello nazionale: Se non si fanno piani per entrambi gli obiettivi contemporaneamente, lo sforzo di raggiungere un obiettivo può ostacolare il raggiungimento dell’altro. Idonee politiche di pianificazione locale e regionale possono essere la chiave per impedire che ciò accada, e la buona pratica della pianificazione comprende un nuovo modo di guardare agli effetti dell’urbanistica sulla progettazione del nostro sistema di trasporto. |
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. | Comunque, queste idee non sono nuove. I pianificatori urbani e regionali conoscono l’urbanistica da molto tempo. Il fervore nel voler includere i percorsi pedonali e ciclabili nella progettazione delle strade spesso proviene dalle richieste della comunità dei ciclisti e degli ambientalisti. Il legame diretto tra urbanistica e sicurezza stradale è invece molto meno ovvio. | ||||
. | . | La sicurezza stradale e le tipologie di strade | |||
![]() Figura 3 — Persone morte in incidenti stradali nel 1999. Legenda: Rurali/urbane. 1.Autostrade e strade principali, 2. "strade locali" |
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Negli Stati Uniti gli incidenti stradali nel 1999 hanno ucciso 41.611 persone; di questi 5.656 persone (il 13,6 %) sono state uccise mentre camminavano o andavano in bicicletta. La maggioranza di queste morti di pedoni e ciclisti avvengono sulle strade locali. Il numero di morti di pedoni e ciclisti ed il loro tasso di mortalità sono andati decrescendo a partire dal 1989. I dati forniti dal Sistema di documentazione e analisi della mortalità (the Fatality Analysis Reporting System) riguardano solo gli incidenti mortali, non quelli con feriti. E’ possibile che il numero complessivo di pedoni e ciclisti feriti in incidenti stradali e/o la tendenza di variazione siano in crescita? I dati che attualmente sono disponibili possono non essere sufficienti a segnalare in maniera accurata le tendenze in atto per la sicurezza di pedoni e ciclisti. Per migliorare la sicurezza stradale, il lavoro è orientato principalmente verso i due componenti primari: le infrastrutture di trasporto ed il comportamento degli utenti. (In minor misura, anche il veicolo gioca un ruolo, ma questo tema non sarà discusso in questa sede). Le nostre strade più sicure, in termini di tassi di incidentalità, sono le autostrade. Più elevate velocità di progetto e controllo degli accessi rendono il livello generale della qualità e di sicurezza di queste infrastrutture più elevato. Al livello successivo nella gerarchia stradale, le arterie principali e le strade di scorrimento, ricadono essenzialmente sotto la giurisdizione dei Dipartimenti dei Trasporti dei diversi Stati, e queste strade raccolgono il grosso dei finanziamenti federali. Benché FHWA e NHTSA, le autorità federali per la gestione delle strade e della sicurezza stradale, ripongano la loro massima attenzione sulla sicurezza di autostrade, arterie principali e strade di scorrimento, i miglioramenti più consistenti della sicurezza potranno arrivare da un altro tipo di strade – le strade di collegamento principali e secondarie, le arterie minori, e molte strade principali urbane. Queste strade e vie di città sopportano il grosso degli spostamenti quotidiani della maggior parte degli Americani. Sfortunatamente molte di queste strade riflettono anche alcuni dei nostri errori più vistosi. |
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![]() Figura 4 — Variazioni nel numero di morti e feriti tra pedoni e ciclisti, nel periodo 1989-1999. Legenda: Pedoni/ciclisti/Totale. % di variazione a partire dal 1989. Fonte: Traffic Safety Facts 1999: Pedestrians. |
. | Dal momento che gli ingegneri
delle strade federali e statali hanno sviluppato criteri progettuali
più elevati per la sicurezza delle nostre strade, essi hanno
assunto che tali “criteri di sicurezza” debbano essere utilizzati ovunque
possibile. Anche a causa dell’esigenza di ridurre il crescente livello
di congestione si è alimentata così la necessità di
costruire le nostre strade locali più ampie, che quindi sono state
progettate per velocità di circolazione più elevate.
I modelli di insediamento residenziale comuni dal
dopoguerra in America hanno influenzato fortemente i modelli di pendolarismo,
la congestione, e l’esigenza di costruire strade ad alta capacità
e alta velocità. Tuttavia, è diventato evidente che la domanda
per una più elevata capacità delle strade non può
tenere il passo della estesa, costante suburbanizzazione dell’America.
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.. | . | .L’inadeguatezza degli strumenti attuali della sicurezza stradale | |||
![]() Figura 5 — Questa strada a San Francisco ha sostituito l’Embarcadero Freeway, l’autostrada urbana che era crollata durante il terremoto Loma Prieta del 1989. Il progetto della nuova strada ha creato una passeggiata per impiegati e uomini di affari che lavorano nel vicino Quartiere Finanziario, altri utenti locali, e turisti. L’ampio marciapiede, l’arredo urbano, l’isola centrale rialzata e trattata in maniera paesistica, e le fermate del mezzo pubblico sull’isola centrale hanno trasformato una strada di scorrimento in un boulevard con traffico più lento e più sicuro per tutti gli utenti della strada (Foto di Aida Berkovitz) |
. | Durante le prime fasi di sviluppo del movimento
per la sicurezza stradale, a metà degli anni ’70, la FHWA
ha creato diverse categorie separate di finanziamento per tipi stradali
e progetti definiti con estrema precisione richiedendo agli Stati di spendere
i fondi solo per progetti conformi a quei criteri. Alla fine, quelle categorie
si sono ridotte a due sole categorie – la eliminazione del rischio, e i
programmi per i passaggi ferroviari a livello. Questi due programmi sono
ora conosciuti come accantonamenti di fondi per i Programmi per la sicurezza
dei Trasporti di Superficie (STP).
Per molti anni il programma di eliminazione
dei rischi ha lavorato molto bene per il miglioramento della sicurezza
della nostra rete stradale nazionale. Gli Stati usano una combinazione
delle proprie statistiche di incidentalità e dei benefici
riconosciuti delle contromisure per fare una graduatoria di priorità
dei loro progetti.
Un altro problema con l’analisi delle località
ad alto fattore di rischio (i punti neri) è che esso permetterà
di bonificare un punto rischioso, ma avrà ben poco effetto per correggere
la mancanza reale di sicurezza per pedoni e ciclisti – ossia le strade
ampie, ad alto volume, ed alta velocità di traffico, progettate
senza cura, con marciapiedi discontinui o inesistenti.
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. | . | Caratteristiche delle contromisure centrate sul comportamento. | |||
![]() Immagine zoomabile Figura 6 — Confronto del campo visivo dell’Adulto e del Bambino.(Grafico di Susan Lockwood). |
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Camminare come forma di trasporto è diventato un modo (di trasporto) difficile da definire. Ognuno di tanto in tanto è un pedone, e inoltre, la gente è diversa per abilità fisiche e cognitive. I pedoni non sono testati e patentati come sono i conducenti dei veicoli; ai pedoni non è richiesto di passare un “esame di camminata”. Ciò nonostante, i gruppi di pedoni hanno certe differenti caratteristiche generali che dovrebbero essere prese in considerazione quando si progettano le strade e si sviluppano programmi di sicurezza. I bambini hanno molte caratteristiche che
li rendono particolarmente esposti agli incidenti. Essi non comprendono
il pericolo nello stesso modo in cui lo percepiscono gli adulti poiché
essi hanno un’esperienza ed una preparazione limitati. Essi sono impulsivi
e imprevedibili, e per questo, essi sgusciano nel traffico. In aggiunta
a queste caratteristiche del comportamento essi hanno un cero numero di
caratteristiche fisiche e dello sviluppo che spesso sono sconosciute o
sovrastimate dai professionisti della sicurezza stradale. Hanno una limitata
capacità visiva periferica e un’abilità limitata nel determinare
la fonte e direzione dei suoni. La loro capacità di valutare la
velocità è modesta, e questo limita la loro abilità
nel determinare il tempo di arrivo del veicolo, e gli intervalli nelle
code di traffico. Sono più bassi e più difficili da vedere.
Riescono a conservare l’attenzione solo per brevi periodi.
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. | Anche gli anziani
hanno caratteristiche fisiche e comportamentali che li rende molto vulnerabili
come pedoni, tali da portarli fino alla morte o al ferimento grave. Essi
camminano ad un passo più lento di quello di altri pedoni. Molti
hanno difetti di vista e di udito. In molte comunità gli anziani
hanno un tasso di esposizione agli incidenti più alto della media
perché molti camminano come principale esercizio fisico e altri
camminano perché le proprie limitazioni fisiche gli impediscono
di guidare. Come per i bambini essi possono avere abilità
limitate nello stimare le distanze e nel valutare la velocità dei
veicoli e gli intervalli nelle correnti di traffico.
Velocità di marcia più lenta e la difficoltà nel giudicare le distanze e gli intervalli rendono più difficile per l’anziano evitare di venir colpito dai veicoli che svoltano o si immettono in carreggiata – il tipo di incidente che coinvolgono pedoni più consueto per un anziano. Mettici anche la loro fragilità fisica, ne risulta un rischio più elevato, con la probabilità di ferimento grave o di morte se un anziano viene colpito da un veicolo a motore. La maggioranza delle morti o ferimenti gravi di pedoni riguardano adulti tra i 24 e i 64 anni. Nel 1999 questa classe di età costituiva il 52 % della popolazione, ma essi rappresentano il 55 % delle morti tra i pedoni negli Stati Uniti. Campagne informative pubbliche indirizzate a questo ampio gruppo è molto meno probabile che siano efficaci, piuttosto che campagne fortemente indirizzate verso uno specifico gruppo-obiettivo, che riconosce facilmente che il messaggio è indirizzato ad esso. In aggiunta, un’attenzione speciale può essere necessaria in comunità che hanno un numero relativamente elevato di immigranti, visitatori, o pedoni intossicati. |
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![]() Figura 7 — Percentuale del totale della popolazione degli Stati Uniti e dei pedoni morti in incidenti stradali per gruppi di età. Legenda: % sul totale degli incidenti stradali mortali / % sul totale della popolazione USA. Fonte: Traffic Safety Facts 1999: Pedestrians. |
. | Un gruppo che richiede sempre un’attenzione speciale
nella progettazione delle infrastrutture pedonali è quello dei disabili
fisici. Le campagne informative e promozionali non sono normalmente
il metodo idoneo per migliorare la sicurezza degli spostamenti per questo
gruppo. La legge americana per la protezione dei disabili (The Americans
with Disabilities Act, ADA) richiede che le infrastrutture siano costruite
per permettere la mobilità dei disabili senza condizioni se esistano
o meno problemi di incidenti.
Alcune caratteristiche e comportamenti dei pedoni fisicamente svantaggiati che devono essere considerate in qualsiasi campagna educativa dei guidatori o per altre contromisure o interventi, sono: · Essi possono richiedere un tempo maggiore di attraversamento della strada ai semafori. · Possono usare sedie a rotelle o carrozzine motorizzate, che sono più basse e più difficili da vedere per l’automobilista. · Possono avere limitazioni della vista che diminuiscono la capacità di giudicare le distanze e di valutare gli intervalli e le velocità. · Possono avere difetti di udito. · Possono camminare come unico mezzo di trasporto. L’ultimo gruppo sono i ciclisti, ed essi
possono essere classificati in maniera relativamente facile, come pendolari
o cicloescursionisti. I programmi di sicurezza per i ciclisti tendono a
concentrarsi sull’educazione dei ragazzi alla guida sicura in bicicletta,
ed in campagne per aumentare l’uso del caso per ciclisti. Campagne orientate
ai guidatori possono essere un’opzione, ma ben poche campagne educative
hanno successo.
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. | . | Infrastrutture per pedoni, ciclisti ed automobilisti | |||
![]() Immagine zoomabile Figura 8 — Relazione Flusso -Velocità in condizioni ideali (da Highway Capacity Manual, 1985. NdR: In ascissa il volume in 100 veicoli-ora per corsia (tra parentesi il rapporto Volume/Capacità. Capacità teorica max 2.000 veic-ora). In ordinata le velocità in miglia-ora. Velocità media a massimo flusso 30 mph = 50 kmh. All’approssimarsi alla soglia di capacità il flusso diventa instabile ) . |
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Il fattore che può avere un effetto duraturo sui comportamenti di guidatori, pedoni e ciclisti è quello della progettazione ingegneristica: costruire i tipi giusti di strade, e costruirli come parte di un piano generale, della comunità. Come detto in precedenza, la risposta non è mai così semplice come quella di apportare correzioni nei punti neri, o di ricostruire una sezione particolarmente rischiosa di una strada. La “Moderazione del Traffico” – in genere misure di progettazione fisica “self-enforcing”, in grado di “autocontrollare” e di costringere il guidatore a rallentare – è usata sempre più spesso per modificare il comportamento dei guidatori e per migliorare le condizioni di sicurezza. La moderazione del traffico è usata generalmente
sulle strade residenziali e semi-residenziali per proteggere pedoni e ciclisti.
Un’efficace progettazione della moderazione del traffico farà rallentare
il guidatore, utilizzando delle deflessioni della carreggiata sufficientemente
ravvicinate, come minirotatorie e dossi di rallentamento.
Un pedone colpito da un auto che viaggia a 40 miglia
all’ora
Quando andiamo verso l’alto nella scala gerarchica funzionale delle strade, sulle strade principali, da quelle locali urbane ed extraurbane, a quelle di collegamento di quartiere, a quelle di scorrimento minori, i dispositivi di moderazione del traffico che richiedono una deflessione risultano inadeguati, dal momento che queste strade in genere sono progettate per maggiori capacità e velocità più elevate. La maniera giusta per moderare il traffico sulle strade principali di scorrimento è piuttosto quella di costringere ad una riduzione di velocità con le caratteristiche geometriche di progetto della strada, quali corsie più strette, parcheggio su strada, corsie ciclabili, spartitraffico invalicabili, rotatorie, strettoie o prolungamenti dei marciapiedi, alberi. E’ qui che entra in gioco la distinzione nella
definizione di sicurezza stradale tra ingegneri e operatori professionisti
della sicurezza del comportamento. Ricostruire una strada con una velocità
di progetto più bassa, in particolare su intersezioni semaforizzate
o governate da segnali di Stop, può talvolta tradursi in un maggior
numero di incidenti. Gli ingegneri vogliono evitare un aumento del numero
degli incidenti, ma la gente ed i professionisti della sicurezza del comportamento
sono più interessati a prevenire le morti ed i feriti. Per la gente
normale il numero degli incidenti non è così importante come
la potenziale gravità degli incidenti stessi.
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![]() Figura 9 — Questo marciapiede nel centro di Santa Fe (New Mexico), dimostra che anche strade modeste con marciapiedi molto stretti possono essere sicuri per tutti gli utenti. Le velocità dei veicoli sono molto basse, ed il traffico veicolare è modesto. La foto è stata scattata al mattino presto prima dell’arrivo di un maggior numero di veicoli e di pedoni. (Foto: Aida Berkovitz) |
. | Non necessariamente ne consegue
che le strade ad alta capacità debbono avere anche elevate
velocità di progetto. Molte strade di quartiere e arterie di
scorrimento potrebbero essere progettate per velocità più
basse senza ridurre le proprie capacità di smaltire consistenti
volumi di traffico. Se gli ingegneri del traffico progettano le strade
per generosi livelli di servizio (LOS), allora le conseguenze probabili
saranno pericolose elevate velocità di scorrimento.
Il manuale Highway Capacity Manual del 2000 descrive il LOS come “una misura qualitativa che descrive le condizioni operative all’interno di un flusso di traffico, basata su misure di servizio quali la velocità ed la durata dello spostamento, la libertà di manovra, le interruzioni di traffico, il comfort, e la convenienza”. Gli ingegneri dovrebbero considerare alla stessa maniera tutti gli utenti quando progettano le strade locali. Ciò richiede un miglior equilibrio nella qualità delle esperienze garantite ad automobilisti, pedoni e ciclisti. Utilizzare il massimo volume od il rapporto volume/capacità come criterio principale di progetto può essere un accorgimento più logico e può tradursi in un miglior equilibrio per tutti gli utenti. In teoria, un corretto equilibrio progettuale dovrebbe fornire lo stesso LOS agli utenti motorizzati e a quelli non motorizzati. Se si guarda il grafico della relazione flusso-velocità in condizioni ideali (per autostrade) si nota che se le velocità diminuiscono, i volumi aumentano, cosicché l’optimum di velocità media è di 30 miglia per ora (50 km/h), dopo il quale si verificano condizioni instabili di flusso, con un decremento dei volumi. Ovviamente, è sconveniente progettare per queste condizioni su autostrade e strade normali. Se guardassimo alle curve velocità/flusso
nel rapporto più elevato volume/capacità su una strada urbana
noi vedremmo che l’optimum della curva volume/capacità ha un andamento
variabile da un minimo di 5 miglia per ora (8 km/h) per strade di
classe IV con 10 semafori per miglio (1,6 km) fino a circa 29 miglia per
ora (47 km/h) su strade di classe I, con un semaforo per miglio.
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![]() Figura 10 — Benché questa sia una strada ad alto volume ed alta velocità, l’attraversamento con isola separatrice rende il passaggio del pedone più sicuro, con l’impiego di un semaforo completamente a chiamata ed un marciapiede centrale tipo “jog” o “a pellicano” che costringe il pedone a guardare nella direzione del traffico in (Foto: Aida Berkovitz) |
. | Infine, entrambi i fattori (volume e LOS)
necessitano di un bilanciamento - ma con un miglior equilibrio rispetto
a come gli ingegneri hanno fatto in passato. Strade progettate per più
basse velocità di esercizio possono facilmente incorporare molti
dei dispositivi impiegati per ridurre la velocità su strade di quartiere
e arterie di scorrimento.
Molti esperti di sicurezza dei pedoni e ciclisti dicono che è uno sbaglio voler applicare gli stessi criteri di LOS ad entrambe le esperienze di guidatori e non guidatori. In regime di flusso libero, senza condizioni di vincolo per gli automobilisti si permette ad essi di viaggiare confortevolmente a qualsiasi velocità essi desiderino. Ma camminare o andare in bicicletta normalmente non viene fatto in funzione delle velocità di arrivo. La progettazione di infrastrutture per i pedoni e le biciclette dovrebbe essere meno una questione di analisi tecnica e più un problema di analisi qualitativa. La misura del comfort della marcia a piedi non può essere descritta alla stessa maniera del comfort di guida. La gente generalmente non sceglie la marcia a piedi come modalità principale in uno spostamento basato sul trasporto pubblico in base alla possibilità di camminare ad una determinata velocità e con basse densità di traffico. Qualsiasi analisi di capacità di infrastrutture pedonali che usa la definizione del LOS veicolare può tradursi in una progettazione pedonale povera e in un’infrastruttura non utilizzata. |
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Vai
al sito di Dan Burden,
uno dei padri del movimento per la difesa di una città pedonabile e ciclabile in America Walkable Communities |
. | “I pedoni sono spesso
intimiditi da marciapiedi vuoti e da lunge distanze da percorrere, in particolare
lungo strade ad alta velocità. Essi in particolare non amano la
rigidità di una strada, la lunga linea di edifici senza significato,
le stupide e impossibili distanze che sono state create tra i diversi posti”,
così scrive Dan Burden in Walkable Communities.
La qualità reale dell’esperienza del camminare
per i pedoni è migliorata radicalmente da cose come fasce
verdi, arretramenti dalla linea del ciglio stradale, alberi ombrosi, panchine,
e altre sistemazioni ed arredi.
In una città, un ambiente pedonale sicuro
e confortevole fa uscire la gente di casa. La gente in genere cammina
per piacere e come esperienza, non solo per andare dal punto A al punto
B.
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. | . | Il matrimonio tra pianificazione Urbanistica e pianificazione dei Trasporti | |||
![]() immagine zoomabile Figura 11 — Urbanistica convenzionale in America (grafico di Aida Berkovitz e Brian Huynh). |
. | Ora le domande a cui rispondere
sono, come potrà la pianificazione giocare un ruolo importante e
come faremo a misurarne i progressi ?
La pianificazione urbanistica e dei trasporti debbono andare insieme. Progettare e costruire strade locali per tutti
i modi – pedoni, bicicletta, trasporto pubblico, mezzi pesanti e automobili
– avrà un effetto positivo sulla sicurezza generale di una comunità.
Oltre che per queste considerazioni, l’importanza
di questo rapporto sta nel fatto che si è trattato del primo tentativo
di definire il tasso di incidentalità pedonale in relazione
all’esposizione – il numero di morti diviso il tasso di attività
pedonale in quella comunità. La pratica attuale per determinare
il tasso di incidentalità pedonale e ciclabile pone in relazione
il numero delle morti con il totale della popolazione.
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.Vai
al rapporto sui Costi dello Sprawl in America, su
Webstrade 12/2000 |
. | Un rapporto più recente
dell’ STPP, Driven to Spend (NdR: Guidato per Spendere),
confronta dettagliatamente i costi relativi di trasporto, dei cittadini
che vivono in aree suburbane ad urbanizzazione diffusa, con i costi di
quelli che vivono in comunità con insediamenti compatti. Lo studio
ha dimostrato che i costi dei trasporti costituiscono una percentuale della
spesa media delle famiglie decisamente più consistente di quanto
generalmente si pensi. La fonte principale della diversità della
spesa di trasporto delle famiglie è da mettere in relazione ai modelli
insediativi ad urbanizzazione diffusa (il cosiddetto urban
sprawl) che trascinano in alto i costi di trasporto relativi al
possesso e all’uso dell’auto. La gente che vive in aree a diffusione insediativa
spende molto più tempo guidando l’auto, e più soldi in benzina
e costi di manutenzione del veicolo, perché lo sprawl richiede spostamenti
più frequenti e più lunghi in auto. Il trasporto pubblico
non può servire efficacemente comunità ad insediamenti diffusi,
in tal modo condanna i cittadini ad una mancanza di alternative, facendo
esplodere i costi di trasporto delle famiglie che sono costrette a possedere
più automobili.
I benefici di trasporto delle aree ad uso misto cominciano ad essere compresi da ambientalisti e da altri, poiché ora essi possono constatare che le conseguenze del non esserne gravati stanno diventando sempre più consistenti. Molti problemi di sicurezza attuali sulle nostre strade sono il risultato della maniera con cui abbiamo costruito le nostre comunità. Il perfetto legame tra pianificazione e sicurezza sta nel giusto equilibrio di uso misto del suolo e crescita intelligente. I pianificatori dei trasporti debbono lavorare con gli urbanisti, con i decisori eletti locali e regionali, e gli altri funzionari responsabili di settore, per assicurare che i buoni principi degli insediamenti ad uso misto siano inseriti nei piani locali e regionali, di breve e lungo periodo. |
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![]() immagine zoomabile Figura 12 — Urbanistica Tradizionale (grafico di Aida Berkovitz e Brian Huynh). |
. | Le destinazioni d’uso
misto erano il tipo prevalente di urbanizzazione di tutte le nostre
città e paesi dei primi anni del 20° secolo – prima che l’automobile
diventasse il dominatore incontrastato – ed ha continuato ad essere il
modello principale fino a quando non è iniziata la crescita
suburbana dopo la Seconda Guerra Mondiale. Quando gli insediamenti suburbani
crebbero in numero e dimensioni, i nuovi interventi cominciarono ad essere
costruiti secondo modelli che ora vengono definiti di urbanistica “convenzionale”.
Negli insediamenti di urbanistica convenzionale, ogni tipo di destinazione
d’uso (residenziale, commerciale, del commercio al minuto, industriale)
è separato dagli altri.
La crescita delle periferie ha anche avuto un’influenza
importante sui modelli di reti stradali degli ultimi 30 anni. Confrontando
il sistema stradale ed il modello insediativo convenzionale, si possono
notare diverse differenze.
La pianificazione urbanistica è definita
a livello urbano e regionale e, in genere, la pianificazione è considerata
per
lo sviluppo economico. Per questo motivo i pianificatori dei trasporti
tendono a vedere il loro ruolo come di consulenza piuttosto che di decisione,
ed essi indirizzano la pianificazione dei trasporti con la finalità
di sostenere lo sviluppo economico o di incrementare le capacità
della rete.
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![]() Figura 13 — Questa strada di Salinas, California, è un esempio di urbanistica convenzionale con un numero limitato di punti di accesso esterno al quartiere residenziale. Si notino le lunghe distanze pedonali da percorrere a causa del muro e la mancanza di punti di accesso a quest’area abitativa. Benché il marciapiede sia ampio e sistemato gradevolmente, non vediamo pedoni qui. Le uniche persone che usano questo marciapiede sono quelle che non hanno altra scelta. (foto di Aida Berkovitz). |
. | I pianificatori ed i decisori
hanno bisogno di sviluppare degli strumenti nuovi con i quali misurare
i miglioramenti della sicurezza. Fare semplicemente delle proiezioni di
riduzione del numero e percentuali degli incidenti non è sufficiente.
I nuovi strumenti debbono misurare i miglioramenti reali della sicurezza
stradale sulle strade locali da un punto di vista più ampio.
Per esempio, consideriamo una situazione in una
cittadina suburbana e la sua soluzione. Un paio di strade a senso unico
che servono un percorso principale verso il centro città passano
attraverso il centro direzionale e un’area residenziale della città.
Ogni strada è a tre corsie di 11 piedi di larghezza (3,4 m)
con parcheggi su entrambi i lati della strada. La velocità media
del traffico è all’incirca 35 mi/h (56 km/h). La sosta parallela
su entrambi i lati non è consentita durante le ore di punta.
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. | La sfida | ||||
. | La sfida nella sicurezza
stradale per il futuro è di spostare una quota maggiore di attenzione
sui
livelli più bassi della gerarchia stradale e di guardare al
quadro complessivo della sicurezza. Nel corso degli ultimi 20 anni, sono
stati ottenuti molti miglioramenti nella sicurezza stradale. Tuttavia,
se non reindirizziamo una parte della nostra attenzione, i prossimi 20
anni possono essere più difficili. Dal momento che la sanità
pubblica, la prevenzione degli infortuni, e le discipline della prevenzione
sanitaria stanno inserendo l’ incidentalità legata al traffico nei
loro programmi, alla stesso modo le discipline della pianificazione dei
trasporti e dell’urbanistica debbono incorporare nuovi concetti e
metodi.
Dobbiamo fare una pianificazione che renda le nostre
strade sicure per ognuno, comprese le persone che non stanno dentro le
automobili. Opportuni criteri di progettazione, che trattano tutti gli
utenti della strada allo stesso modo, dovrebbero infine influenzare la
sicurezza, moderando il traffico, e riducendo così il numero di
morti e feriti. Ma, come noi ci andiamo sbattendo per gestire la domanda
sempre crescente dei volumi di traffico, così dobbiamo fare attenzione
a come gli insediamenti e l’uso del suolo influenzano i modelli di reti
stradali.
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riferimenti | . | . | |||
. | Aida Berkovitz è un ingegnere del
traffico e della sicurezza stradale in servizio presso il Western Resource
Center dell’ FHWA di San Francisco. Sta nell’ FHWA da 26 anni, lavorando
con diverse responsabilità di ingegneria, ed ha fatto parte di programmi
di sicurezza stradale per circa 13 anni. Negli ultimi due anni ha lavorato
nella National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), Ufficio
della Regione IX, per gli aspetti della sicurezza. In questo ruolo, Berkovitz
lavora a programmi integrati dell’Agenzia per meglio coordinare gli sforzi
sulla sicurezza del guidatore, del veicolo e della strada, in un approccio
globale. Una delle aree di sua competenza è la progettazione della
sicurezza del pedone. Svolge il ruolo di coordinatrice nel Pedestrian Safety
Road Show del FHWA/NHTSA ed ha realizzato molte altre presentazioni su
questo argomanto, a livello locale, nazionale e federale. Berkovitz ha
una laurea in ingegneria dei trasporti dell’Università Politecnica
di Stato della California, di San Luis Obispo.
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